Ieri, giovedì 18 luglio 2019, all’Ordine Commercialisti ed Esperti Contabili è stato presentato il X Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina, intitolato “Cina 2019. Scenari e Prospettive per le Imprese“. Il rapporto è stato elaborato dal CeSIF, Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina.Â
L’evento, organizzato da quest’ultima in collaborazione con l’Ordine Commercialisti, è stata un’ottima occasione per conoscere lo scenario odierno cinese e per mostrare le prospettive per le imprese italiane in Cina.Â
Situazione economica e politica, iniziative di cooperazione internazionale e tassazioni fiscali sono stati solo alcuni dei temi trattati. Tra i tanti relatori Federico Ruffino, Marketing & Communication Manager di Triboo East Media, che ha illustrato lo scenario digitale cinese tra i grandi colossi del web e le tendenze più aggiornate.Â
La Cina oggi: scenari e prospettive
L’incontro è stato aperto da Marcella Caradonna, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e da Marco Bettin, direttore operativo della Fondazione Italia Cina. Arianna Gasbarra, vice presidente della Commissione Internazionalizzazione delle Imprese e Rapporti con Organismi Internazionali ha fatto da moderatrice, affiancando gli speaker durante l’incontro.Â
Dopo un primo momento di saluti istituzionali la parola è passata a Filippo Fasulo, direttore CeSIF, che ha illustrato nel dettaglio lo scenario politico ed economico del Paese.Â
Rallentamento economico strutturato
Dal suo discorso è emerso che sebbene la crescita economica della Cina stia ufficialmente rallentando – quest’anno infatti si prevede rimarrà tra il 6 – 6.5% – questo rallentamento è strutturale. Il New Normal, infatti, prevede un ripensamento del modello economico cinese, con una crescita organica del paese. Questa si basa su un aumento dei consumi interni, sui servizi, sull’attenzione alle problematiche ambientali e sulla qualità come traino dell’economia, a discapito di esportazioni e investimenti. Il rallentamento dell’economia cinese è dunque programmato dal Governo, niente di cui preoccuparsi.Â
I consumi interni e l’export
Nel Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina si evidenzia come la spesa per i consumi rappresenta da qualche anno la fonte di maggiore contributo alla crescita del PIL cinese e anche lo scorso anno questo trend è rimasto invariato. Nel 2017 questi contribuivano per il 57,6% alla crescita del PIL e nel 2018 sono addirittura aumentati fino al 76,2%. Inoltre, negli ultimi due anni l’export cinese nel mondo è iniziato a farsi risentire. La guerra commerciale con gli Stati Uniti ha avuto un impatto limitato sulla performance cinese. Tanto che nel 2018 l’export cinese ha toccato picchi di 2.487 miliardi di dollari. Anche le importazioni sono aumentate rispetto al passato, raggiungendo quote di 2.136 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 15%.Â
L’interscambio Italia-Cina e i settori strategici
Da evidenziare è anche l’interscambio Italia-Cina, che nel 2018 è stato sbilanciato. Secondo dati Istat le esportazioni italiane in Cina sono state di 13 miliardi circa, mentre le importazioni hanno raggiunto i 30 miliardi di euro. Il settore di maggiori esportazioni cinesi in Italia si riconferma quello dei macchinari e delle attrezzature elettriche. Ambito su cui punta molto la Cina, tanto che macchinari e attrezzature italiane sono al primo posto tra i beni italiani importanti nel Paese. Anche articoli di abbigliamento e prodotti in pelle e in cuoio sono molto richiesti.
Tra le opportunità settoriali principali segnalate dal Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina rientrano Food & Beverage, sanità , retail, automotive, media e intrattenimento, arredo e il turismo. Quest’ultimo, in particolare, sembra essere letteralmente esploso in Cina.Â
Fasulo ha poi passato in rassegna gli IDE cinesi in Italia, evidenziando come a fine 2018 fossero ben 340 i gruppi cinesi presenti nel nostro paese, soprattutto in Lombardia. A seguire Lazio, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto.
Il quadro presentato lascia intravedere grandi prospettive di interscambio tra i due Paesi, con ulteriori possibilità di crescita da entrambi i lati.
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La Cina è digital e il Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina lo conferma
A seguire Roberto Diletto, manager di Diacron Business Consulting, Andrea Benigni, amministratore Delegato di Eca Italia e Savino Tatò, partner di Ernst & Young hanno parlato di aspetti settoriali, dalla tassazione fiscale alla situazione degli expat italiani in Cina. Roberto Ferraro e Massimo Bagnasco hanno poi portato due testimonianze aziendali.
Per ultimo Federico Ruffino, Marketing & Communication Manager di Triboo East Media ha parlato dello scenario digitale cinese, tra social media, motori di ricerca e nuovi trend del mercato. Come riportato nel Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina, infatti, ad oggi gli utenti Internet in Cina sono 802 milioni. Questa cifra seppur possa sembrare sbalorditiva, rivela ancora ampi margini di crescita. In Cina, infatti, meno del 60% della popolazione è digitalizzata e si prevede che nei prossimi anni questo valore aumenterà incredibilmente.Â
WeChat rimane il must have per le aziende italiane che vogliono investire sul mercato cinese, ma non è il solo. WeChat infatti consente una comunicazione one-to-one, ma per raggiungere la grande massa e aumentare la brand awareness è necessaria una strategia integrata con altre piattaforme. Weibo e Douyin sono solo alcune di queste. Ma il vero trend del momento sono i social-commerce, ovvero piattaforme a metà tra social media ed e-commerce. Little Red Book è una di queste e ha registrato nell’ultimo anno una crescita sbalorditiva. Questi strumenti consentono di integrare l’intrattenimento nella fase di acquisto, migliorando sensibilmente la customer experience del consumatore cinese.
Oggigiorno il 70% delle vendite in Cina è influenzato dall’esperienza online, con la prospettiva di crescere fino al 100% entro il 2025. Questi dati rivelano la fondamentale importanza del digital in Cina, aspetto che non può essere tralasciato dalle aziende che vogliono investire sul mercato cinese.
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La Cina è un mercato tutto da scoprire. Se da una parte può sembrare quasi impossibile avere successo in un contesto tanto variegato e complesso, dall’altra rappresenta un’opportunità consistente e una strada praticabile. Sempre che si conoscano i passi da fare. La Cina non è poi così lontana.Â
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