Vlog in Cina – il nuovo trend da cavalcare nel Regno di Mezzo
Da meno di un anno il vlog in Cina si sta facendo strada e sta guadagnando l’interesse degli utenti cinesi. Un nuovo format che le aziende potrebbero utilizzare efficacemente nelle strategie di comunicazione nel Regno di Mezzo. Prima di analizzare nel dettaglio il perché è bene chiarire alcuni punti.
Cos’è il vlog?
Vlog – che sta per “video blog” – è un termine che indica un record di pensieri, opinioni o esperienze che vengono pubblicate online come contenuti video. Sono riprese che raccontano una storia, dei veri e propri diari multimediali. Possono essere interessanti, divertenti, ma hanno una caratteristica in comune: devono appassionare.
La fonte più utilizzata finora per la diffusione di questo tipo di prodotto media al mondo è YouTube. Per i vlogger infatti, l’obiettivo è quello di creare una community di utenti che si iscriva al proprio canale e segua i contenuti caricati sulla piattaforma.
A livello di tematiche trattate non c’è una regola. Ogni topic può essere quello giusto: esperienze culinarie, viaggi, eventi, compleanni.. chi più ne ha, più ne metta. La chiave per appassionare è però raccontare una storia. Questa deve esser vera più che veritiera e raccontata in modo ingaggiante. Ad esempio, elementi ricorrenti nei vlog sono le scritte in sovrimpressione, a rendere più chiari dei concetti o ad introduzione di alcune scene, così come l’alternanza dialoghi-musica.
Il vlog in Cina
Quello dei vlog è un fenomeno che si sta facendo notare anche in Cina. Già oggi gli utenti più giovani sono soliti utilizzare piattaforme di livestreaming e short-video come Kuaishou e Douyin. Tanto che oltre la Grande Muraglia si contano oltre 500 milioni di utenti che quotidianamente guardano video.
Stando però ai report diffusi da Baidu – il principale motore di ricerca in Cina – dall’autunno del 2018 ci sarebbe stato un significativo aumento dell’interesse per i vlog. Per dare un’idea dell’appeal che stanno avendo, a marzo 2019 il volume di ricerca è cresciuto a +324% rispetto all’anno precedente.
Un trend che trova conferma anche su altre piattaforme. Per esempio, il social network Sina Weibo ha introdotto la verifica come “vlogger” agli utenti che pubblicano almeno 4 video al mese con le caratteristiche sopra descritte.
Weibo, è solo una delle diverse piattaforme attraverso le quali gli utenti cinesi possono veicolare dei video. Anche se dall’audience inferiore, di non minore importanza sono BiliBili, Maobing o VUE. Per chi ancora non le conoscesse, BiliBili è un sito di streaming video. Maobing invece è un Appl’app dedicata appositamente ai vlog, recentemente acquisita da Tencent. VUE, infine, è una piattaforma per l’editing video e la registrazione che ha annunciato l’intenzione di creare una community di vloggers (Foto in copertina: credit Sixth tone).
Perché dovrebbe interessare alle aziende?
I vlog hanno un grande potenziale di sviluppo in un mercato come la Cina. Un Paese dove il video marketing sta riscuotendo grandi risultati in termini di engagement, come dimostra la crescita di Douyin. Conosciuta in Europa come TikTok, questa piattaforma viene usata sempre più dai Brand per promuoversi e raggiungere potenziali clienti attraverso short video.
Grazie ai vlog le aziende possono attuare una strategia di video marketing in più. Ingaggiando un vlogger alla stregua di un KOL, possono proporre dei contenuti differenti in un formato diverso. L’importante – come sempre in Cina – è conquistare la fiducia del consumatore: questa è al primo posto nella scala gerarchica dei “motivi per cui scegliere un Brand”. Una fiducia che i consumatori ripongono sia nella marca sia in chi la presenta.
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La Cina: un mondo verso cui guardare
Ormai è diventato quasi ridondante ricordare che il Paese del Dragone è molto avanzato a livello digitale. E per quanto i vlog in Cina non si siano ancora affermati, è solo questione di tempo.
Per avere successo in Cina bisogna essere predisposti anche ad adottare nuove formule e una strategia di marketing ad hoc non ancorata a quella per i mercati occidentali. Una cultura profondamente differente e un ecosistema digitale diverso impongono un approccio dedicato.
La Cina è un mercato tutto da scoprire. Se da una parte può sembrare quasi impossibile avere successo in un contesto tanto variegato e complesso, dall’altra rappresenta un’opportunità consistente e una strada praticabile. Sempre che si conoscano i passi da fare. La Cina non è poi così lontana.
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