Single Day 2018: le 10 pubblicità più cool dell’evento da 30 miliardi
Ieri si è tenuto il decimo Single Day di Alibaba. I numeri usciti sul web sono sorprendenti: solo nei primi 60 secondi le vendite sono state pari a 1 miliardo. Il fatturato di questa edizione ha pienamente superato quello dell’anno scorso, superando i 30 miliardi di dollari (+ 20% rispetto al 2017).
In questo articolo attraversiamo un po’ la storia e il contesto della ricorrenza web più chiacchierata al mondo e le best practice aziendali degli ultimi anni.
E-commerce in Cina: com’è nato il Single Day?
Le potenzialità dell’e-commerce in Cina non sono certo una novità. E’ ormai da qualche anno che gli esperti di settore non fanno altro che rimarcare l’importanza della presenza online nel paese del Dragone. Nonostante questo, sono molti i brand che non colgono l’occasione e restano all’angolo, guardando i competitor fatturare l’impossibile in un solo giorno.
Con i suoi celeberrimi 800 milioni di utenti digitali, la Cina ha un potenziale bagaglio di consumatori quantitativamente e qualitativamente molto importante: sono sempre più numerosi anche i cinesi appartenenti alla classe media e medio-alta.
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Una strategia di marketing internazionale completa deve prevedere non soltanto l’adattamento del marketing mix in tutte le sue declinazioni, ma un’attenzione puntuale al calendario commerciale del paese di sbocco. In Cina il giorno da segnare sul calendario è l’11/11, o Single Day.
Nato negli anni ’90, il Single’s Day (光棍节,Guānggùn jié) è una festività non ufficiale che ricorre ogni anno l’11 novembre: la rappresentazione 11/11 ricorda visualmente due figure separate.
Mentre in origine erano solo i single a festeggiare l’11 novembre, oggi tutti quanti aspettano questa data, che coincide con il Global Shopping Festival: che siano fidanzati o no, i cinesi inseguono le promozioni di Alibaba. Dal 2008 il colosso cinese dà il via a una giornata estrema di saldi online, sul portale Tmall.
Ma come fare a sfruttare a pieno le potenzialità di questa ricorrenza?
Indubbiamente abbracciando la cultura e lo stile cinese! In occasione del Single Day è ormai da qualche anno che i brand si cimentano in grafiche e testi super chinese-friendly. E lo fanno alla maniera di Jack Ma: con banner “testa di gatto” (Maotou), a ricordare il celeberrimo simbolo di Tmall, un gattino. Di seguito le migliori pubblicità degli ultimi anni.
#10 GAP (2017)
Gap va premiata per la grafica: è una sciarpa a delineare i confini del gatto stilizzato di Tmall. La sciarpa, che è uno dei prodotti più venduti del brand in assoluto, abbraccia un gruppo di 4 persone. Decimo posto perché a voler essere davvero chinese-friendly i volti potevano essere quelli di consumatori cinesi.
#9 Tampax (2017)
Nona posizione per Tampax, che ha fatto un ottimo lavoro sia in termini di grafica che di testi. Le orecchie del gatto sono rese da un’onda cavalcata da una giovane donna che usa un tampax come surf. Un po’ kitch? Ma il messaggio (in alto a sinistra del banner) è super positivo: “viaggia nel nuovo mondo” (con un tampax)!
#8 Pinko (2017)
Pinko ha fatto un ottimo lavoro su entrambi i fronti: contenuti e grafica. Lo slogan, 爱到出色 (aidao chuse), significa letteralmente “amare a tal punto da tirare fuori i colori”, come dimostra la grafica: dalla modella emergono arancione e blu, come fossero sue emanazioni. Cool!
#7 Go Pro (2018)
La grafica di Go Pro, prima entrata in classifica del 2018, è davvero molto azzeccata. La forma del gatto è resa da una grotta da cui si può vedere il cielo, su cui appare lo slogan “più scopri, più diversità incontri”: sembra proprio abbracciare il concetto di cross-culturalità.
#6 M&M’s (2017)
Che dire? L’idea di M&M’s è super cool: il gatto è reso da una finestra che da sullo spazio, da cui si affacciano tanti cioccolatini. Gustoso!
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#5 Maserati (2017)
Anche il gattino di Maserati è davvero super riuscito. Non soltanto la forma delle orecchie è perfetta, ma anche gli occhi (dati dai centralini informativi) sono identici a quelli del gatto di Tmall. Parfait!
#4 Lipton (2018)
Lipton, per poco non in Top 3, va assolutamente premiato per la grafica del banner. Il gattino è reso da un coloratissimo bus (rosso, ottimo!) che trasporta frutta. Esotico e davvero piacevole alla vista.
#3 Lab Series (2017)
Il banner di Lab Series, oltre ad essere visivamente gradevole e azzeccato (la mascherina blu è un gatto perfetto) ha un claim super studiato: i caratteri che lo compongono, 理想型蓝 (lixiang xinglan), significano letteralmente “aspirazione ad essere un blu fashion” (il blu è il colore del brand), ma la cosa simpatica è che 型蓝 (xinglan) è un gioco di parole sonoro che ricalca il senso di 型男 (xingnan), cioè uomo bello e alla moda, che poi, è il target del brand!
#2 Coca Cola (2018)
Si sa che Coca Cola è sempre tra i migliori in termini di practises, specialmente in Cina. Al di là del suo naming cinese(可口可乐, kekoukele, che oltre a ricalcare il suono significa bevanda gioiosa), anche il suo banner è super carino. Coi colori del rosso tipici del brand, Tmall e le festività cinesi, le orecchie sono formate dal capo di due persone che condividono una bottiglia. Davvero carina.
#1 Gilette (2017)
Al primo posto di questo biennio di banner c’è un brand forse inaspettato, ma che ha realizzato una “testa di gatto” davvero simpatica: Gilette. Graficamente, il gatto è reso con uno specchio, da dove si osservano due volti cinesi di padre e figlio: un momento di condivisione familiare intimo e cross-culturale, dati i tratti somatici dei visi.
Il claim, poi, è il colpo di grazia: un gioco di parole, 无可剃代 (wuke tidai), cioè “non si può fare a meno di rasarsi”, il cui suono è uguale a quello del sintagma 无可替代 (wuketidai), cioè “insostituibile”. In poche parole la lametta insostituibile.
Chapeau!
Cina: un mondo a parte
La Cina è un paese lontano sia dal punto geografico che culturale. Approcciarsi a paesi così complessi richiede un’attenta valutazione e analisi a 360°, la sola che permette di ottenere risultati concreti e duraturi.
Sono più di 800 milioni i cinesi che tutti i giorni si collegano al web, per lo più via smartphone, per chattare, informarsi, compiere ricerche e finalizzare acquisti. Ma per farlo i cinesi utilizzano strumenti differenti da quelli Occidentali: Facebook e Twitter e lasciano il posto a social network molto avanzati come Weibo e WeChat. Lo stesso Google è sostituito da Baidu, il principale motore di ricerca locale. Per questa ragione se si vogliono raggiungere potenziali consumatori cinesi bisogna farsi trovare sugli strumenti digitali che utilizzano loro.
Queste e altre tematiche legate alla comunicazione e al marketing in Cina sono trattate nel Rapporto Annuale della Fondazione Italia Cina: “La Cina nel 2019, Scenari e Prospettive per le Imprese”.
Clicca sull’immagine per scaricare l’estratto dedicato al Digital Marketing.
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