Con importazioni a gennaio a +39,1%, la domanda di prodotti Made in Italy in Russia torna a crescere. A rilevarlo sono i dati riportati dall’Ita, l’Agenzia Ice di Mosca. Ma non c’è stato solo un trend positivo rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Già nei primi otto mesi del 2016 si è registrata una crescita del 15,6% delle importazioni dal Bel Paese.
Numeri che esplicitano chiaramente il trend: la Russia sta tornando ad essere un mercato strategico per le aziende italiane.
A sostenere la domanda di prodotti Made in Italy in Russia è soprattutto il settore moda e accessori. Come riportato da SMI, il Sistema Moda Italia, il comparto fashion ha coperto il 15% delle importazioni italiane in Russia. Si tratta del 40,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2016. Per un valore, riferito al solo mese di gennaio, di 66 milioni di euro.
Made in Italy in Russia: Italia prima nel fashion
Una conferma che il Made in Italy in Russia torna a crescere arriva anche dalla Collection Premiere Moscow. (Nella foto in alto la sfilata della linea Elisa Cavalletti di Daniela Davalle). Il principale salone della moda russo, dal 20 al 23 febbraio ha registrato 22.600 visitatori. Si tratta del 13% in più rispetto ai 19.950 della scorsa edizione. In particolare positivo è stato il bilancio di Italian Fashion, vetrina del Made in Italy in Russia organizzata da Ente Moda Italia (EMI).
Che ci fosse aria di ottimismo alla Collection Premiere Moscow lo ha sottolineato anche Caludio Marenzi. Secondo il presidente di EMI, “ci sono segnali chiari che una ripresa del mercato è in atto. Un po’ per la congiuntura internazionale. Un po’ per la situazione monetaria in fase di miglioramento”.
Per quanto riguarda l’abbigliamento l’Italia è il paese con la maggior quota di mercato: il 45,9% del totale. Precede Germania, Spagna e Francia. Nei primi nove mesi del 2016 la quota è cresciuta di quattro punti. A farne le spese la Germania, passata dal 26,3% al 24,9%.
Crescono gli acquisti tax free dei russi in Italia
Un altro segnale di ripresa dell’economia russa arriva dal turismo. L’Italia è da sempre una delle mete preferite dai russi. Stando ai dati di Global Blu, tra ottobre e dicembre 2016 gli acquisti tax free sono saliti del 9%. Pari a 755 euro lo scontrino medio. Si tratta di dati in controtendenza rispetto al -19% dei primi nove mesi dell’anno scorso.
I prodotti più ricercati nelle aree tax free, in linea con le tendenze degli shopper internazionali (anche cinesi e coreani) si confermano quelli del settore fashion: ben sette articoli su dieci venduti.
Per quanto riguarda le città italiane dove i turisti stranieri sono tornati a spendere maggiormente sono due mete per eccellenza come Venezia (+9%) e Milano (+2%).
Tempo di investire sulla Russia
Si calcola che negli ultimi 3 anni le esportazioni del Made in Italy in Russia si siano contratte di circa 5 miliardi. Insomma, i numeri record del 2013, con 11 miliardi di esportazioni in Russia sono ancora lontani. Ma i segnali di ripresa ci sono e vanno colti prima e meglio di altri. Il Pil della Russia nell’ultimo trimestre del 2016 ha registrato un modesto segno positivo. E per il 2017 si prevede una crescita dell’1,5%.
In uno scenario di ripresa è chiaro che le aziende italiane interessate ad acquisire nuove fette di mercato e conquistare la clientela russa devono investire in comunicazione e marketing per tenere alta la propria brand awareness e posizionarsi in modo efficace per non lasciare spazio a potenziali competitor stranieri.
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