L’export di pellicce in Russia ha radice molto antiche e ancora oggi è un mercato molto attivo e proficuo nella Federazione. Secondo i dati raccolti dall’agenzia di analisi Guidamarket il 50% degli acquirenti russi preferisce acquistare pellicce nei negozi specializzati. Il restante 31,7% fa i suoi acquisti nelle boutique mentre il 18,7% si rivolge all’estero. La quota della vendita online è invece dell’8,6%. Ad oggi si può vedere nel complesso un andamento positivo del volume di acquisto di pellicce in Russia, che ha registrato +4,6% nel 2020.
Il mercato delle pellicce rimane quindi importante nel Paese ancora oggi. E in questo contesto anche la merce d’importazione dall’estero ha un peso considerevole. Pensando all’ultimo ventennio si può infatti notare una crescita costante dell’export di pellicce in Russia che ha registrato un lieve calo solo a partire dal 2014. Gli operatori del settore indicano come causa principale di questo trend i fattori macroeconomici che coinvolgono ancora oggi la Federazione e l’introduzione della marcatura digitale.
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Export pellicce in Russia
Quando ci si prepara ad approcciarsi al mercato russo per esportare un prodotto così particolare come le pellicce possono nascere alcuni dubbi. Il primo tra questi è: “l’export di pellicce in Russia è possibile?”. La risposta è sì, fondamentale però è seguire alcuni accorgimenti specifici. Si deve tener conto infatti delle regolamentazioni internazionali, come la CITES, delle certificazioni TR CU e della marcatura digitale.
CITES
Nel momento in cui si decide di esportare capi di abbigliamento nella Federazione Russa, soprattutto pellicce, bisogna stare attenti alle indicazioni predisposte dalla CITES. Si tratta della convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione. Il testo è stato approvato da 80 paesi a Washington DC, USA il 3 marzo 1973, e il 1° luglio 1975 è entrata in vigore. Ad ora aderiscono 183 paesi, tra cui anche la Russia. Il mittente dovrà quindi richiedere il certificato CITES al Corpo Forestale dello Stato del Paese di origine, allegarlo in originale alla spedizione ed apporre lo sticker previsto.
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Certificazioni
Come secondo punto non possiamo poi dimenticare che nell’ottobre 2007 è stata creata l’Unione Doganale Euroasiatica. E’ una partnership reciprocamente vantaggiosa tra Russia, Kazakistan, Bielorussia, Kirghizistan e Armenia. Al fine di garantire un adeguato controllo sulla qualità dei prodotti che vi circolano è stato sviluppato il sistema di certificazione TR CU.
Per l’export di abbigliamento, e quindi anche di pellicce, sono richieste le seguenti certificazioni.
– TR CU 007/2011 “Sulla sicurezza dei prodotti destinati ai bambini e agli adolescenti”.
– TR CU 017/2011 “Sulla sicurezza dei prodotti dell’industria leggera”.
Il certificato di conformità dell’Unione Doganale è necessario innanzitutto per i produttori. Un’impresa o una società commerciale deve sempre assicurarsi che il prodotto sia incluso nell’elenco unificato dei prodotti soggetti alla certificazione TR CU. Una volta ottenute tutte le informazioni necessarie saranno gli enti di certificazione ad occuparsi del processo.
Marcatura digitale
Dal primo aprile 2016 i capi di abbigliamento contenenti pelliccia naturale (voce doganale 4303) sono soggetti ad etichettatura per essere esportati e/o commercializzati nell’Unione Doganale Eurasiatica. Della marchiatura sono responsabili i produttori locali, gli importatori e rappresentanti dei produttori comunitari. Essi dovranno acquistare le apposite etichette dotate di microchip e fornirle ai produttori UE, affinché possano applicarle ai capi. Dal 1° gennaio 2021 la marcatura digitale è obbligatoria non solo per pellicce e capi di montone, ma anche per l’abbigliamento con i seguenti codici doganali: 4203, 6106, 6201 e 6202.
La marcatura digitale è realizzata dal sistema digitale nazionale Chestny Znak. Esso garantisce ai consumatori l’autenticità e la qualità dei prodotti acquistati, eliminando l’importazione illegale. Il codice è unico per ogni unità di prodotto e traccia il percorso del bene dal momento della produzione o dell’importazione in Russia fino alla vendita. Nel codice sono comprese informazioni sul paese di origine, ragione sociale e indirizzo del produttore, data di produzione, marchio, materiali di cui è composto, regole di utilizzo e cura del prodotto. Dopo l’ottenimento del codice, il prodotto viene poi aggiunto nel catalogo online dei prodotti in circolazione.
Per maggiori informazioni consultare il sito del sistema digitale nazionale Chestny Znak.
Sfruttare il digital per esportare pellicce in Russia
Come vendere online ed esportare pellicce in Russia? È una domanda che si pongono molti imprenditori in tutto il mondo. La Federazione rappresenta infatti per le aziende un mercato interessante ed esteso. Si tratta di un Paese dove i consumi continuano a crescere, così come la richiesta di prodotti Made in Italy.
Se però si vuole investire sul mercato russo, è importante ricordare alcune differenze rispetto all’Occidente. Innanzitutto, per raggiungere potenziali clienti, sostenere le vendite e propagarel’ immagine del brand, è necessario promuovere la propria azienda. Per questo motivo, è essenziale essere attivi sui social media e sui motori di ricerca più apprezzati dai consumatori russi. Bene è poi ricordare che i canali digitali utilizzati localmente sono differenti da quelli a cui siamo abituati. Molto nota è per esempio la piattaforma Yandex, che detiene circa il 60% delle quote di mercato.
Se si vuole vendere online in Russia è necessario inoltre essere presenti sui marketplace locali e cross-border. Anche in questo caso si deve ricordare che non tutte le piattaforme che noi usiamo quotidianamente si trovano nella Federazione. È questo il caso del colosso americano Amazon, che è assente in Russia. Di conseguenza, è necessario conoscere le piattaforme locali. Le quali sono svariate e si distinguono per tipologia di prodotto venduto e target di riferimento. Tra le più performanti per esportare pellicce in Russia si trovano WildBerries, Ozon e Lamoda.
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Il panorama digitale russo si differenzia notevolmente rispetto a quello occidentale in merito alle piattaforme utilizzate, i motori di ricerca, marketplace e i social network. Di conseguenza, conoscere i vari canali a disposizione, le loro caratteristiche e le potenzialità gioca un ruolo chiave per chi desidera approcciarsi a questo mercato. Le cifre parlano da sole e sono in continua crescita.
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