Dopo oltre un anno di restrizioni, la voglia di tornare alla routine fuori casa e di stare in compagnia hanno portato ad una crescita dell’export italiano di vino. L’Italia in questo primo semestre 2021 ha vissuto uno scatto in avanti notevole, registrando il trend di crescita più netto degli ultimi anni.  Notizia molto positiva per i produttori del Belpaese, in quanto ha permesso di controbilanciare con gli interessi lo stop forzato del 2020.

Revenge spending: crescita senza precedenti

Il settore vitivinicolo ha visto cifre da record nel primo trimestre di quest’anno. L’export italiano di vino ha registrato, infatti, un boom di acquisti promettente: per la prima volta è stata superata la quota 3 miliardi di euro. Risultato che proietta le previsioni per il primo anno post-pandemico oltre la soglia dei 7 miliardi. Un record definito dall’Osservatorio dell’Unione italiana Vini (Uiv) come assoluto per la nostra industria vinicola.  

Le riaperture e il revenge spending (ossia la voglia di spendere dopo i mesi di chiusure e coprifuoco) hanno portato quindi l’Italia ad un traguardo storico. Le importazioni dall’estero sono in crescita con un valore del 7,1% rispetto al 2020, il che ha già portato a superare i 2,7 miliardi di euro di fatturato di quell’anno. Anche rispetto al 2019 (quando ci si era fermati a 2,6 miliardi di euro) si registra un + 6,8%. Lo rileva l’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor

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Alcuni numeri per l’export italiano di vino

Analizziamo ora nel dettaglio come si posiziona l’export di vino italiano nel mondo, anche a seguito della pandemia da Covid-19. 

In prima posizione tra gli importatori si trova la Corea del Sud, dove l’Italia ha raddoppiato il fatturato, con un +110,4% sul 2020 e +117,5% sul 2019. A seguire, si posizione la Cina, qui è riportato un +36,8% sullo scorso anno. Questa crescita è in parte spinta dal vuoto di mercato lasciato dai vini australiani a seguito della guerra commerciale tra i due Paesi. In Australia, le crescite sui due anni precedenti sono invece pari a +38,6% e +39,9%. In Russia poi, l’Italia ha registrato un +29,4% sul 2020, mentre sul 2019 l’aumento è del 27,1%. Infine si ritrova la Germania, dove l’import ha visto un +9,3% rispetto al primo semestre 2020 e il +13,4% sul 2019.

Negli Stati Uniti invece la crescita è più ridotta, seppur presente. Gli acquisti di vino Made in Italy nel primo semestre 2021 riportano un +6% contro un -1% a livello di import complessivo. Questo anche in seguito ad un primo trimestre 2020 caratterizzato da una corsa agli acquisti da parte degli importatori americani. Si temeva infatti una possibile imposizione di dazi aggiuntivi da parte dell’allora amministrazione Trump. Analogamente agli USA, anche nel Regno Unito si è registrato un calo. L’Italia ha infatti riportato una flessione dello 0,4% rispetto al 2020 contro il +4,3% dell’import totale. Ciò va però ricondotto al fatto che, a seguito della Brexit, molti trader hanno spostato il proprio baricentro operativo. Dunque non si tratta necessariamente di un calo generalizzato dell’import, ma di un riaggiustamento strutturale.

Export italiano di vino

Prospettive per il futuro

A causa delle chiusure, l’export italiano di vino ha avuto un crollo medio dei fatturati del 15%. Per l’anno in corso le previsioni per il vino tricolore sono però di chiudere con un rialzo del 9%. Ciò secondo le analisi di Cia e Uiv. Permettendo così all’Italia di mantenere il secondo posto nella classifica globale dei maggiori Paesi esportatori, dopo la Francia. 

La chiave sarà proseguire guardando al futuro e puntando su nuovi canali, mercati e trend. La domanda è: come?  

– Scommettendo su e-commerce e coinvolgimento digitale. E’ stato riportato che il 52% dei consumatori ha acquistato vino online per la prima volta durante il lockdown. 

– Oltre ai mercati maturi, roccaforte dell’export, è bene puntare sui mercati asiatici come Cina e Corea del Sud dove si registrano interessanti trend di crescita

– Puntando sul boom del vino rosato. Quest’ultimo si affianca, infatti, ufficialmente a quello delle bollicine, avviate verso 1 miliardo di bottiglie prodotte entro i prossimi tre anni.

Il futuro ruoterà quindi attorno a cinque importanti concetti: sostenibilità, marketing, digitalizzazione, sostenibilità ambientale e innovazione.

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Export italiano di vino

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About Arianna Colombini

Appassionata di lingue e cultura russa, moda e viaggi. Ama scoprire il mondo da più punti di vista, con mente ed occhi aperti.

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