Gli studenti dell'Università Cattolica a lezione da East Media - East Media
Comunicare digital e cross cultural in Cina sono le tematiche affrontate ieri 16 maggio da East Media nel corso di Marketing Internazionale all’Università del Sacro Cuore di Milano.
Un incontro nel quale è stata posta l’attenzione sue due tematiche fondamentali per chiunque sia interessato a relazionarsi con il mercato cinese: i differenti strumenti digitali utilizzati ma anche una cultura molto diversa dalla nostra che richiede messaggi localizzati.
Con circa 1,4 miliardi di persone e oltre 668 milioni che regolarmente accedono a internet, la Cina è il Paese con il più alto numero di utenti web. In pratica un cinese su due naviga, chatta, si informa e finalizza acquisti attraverso il proprio computer o dispositivo mobile. Per un’azienda è assolutamente fondamentale per il suo successo la presenza nel “mondo web”.
Per raggiungere i consumatori cinesi si devono però creare siti e profili (in lingua cinese) ottimizzati per motori di ricerca e social network locali come Baidu e WeChat. La conoscenza dell’inglese non è particolarmente diffusa e piattaforme molto popolari in Occidente come Google e Facebook sono bannate.
Inoltre, non va sottovalutato l’aspetto culturale: ci sono argomenti più o meno sensibili e i cinesi hanno un diverso tipo di umorismo. Anche i gusti sono differenti da quelli occidentali: perché sia efficace, è fondamentale che il messaggio che si vuole veicolare sia idoneo alla cultura locale.
Attenti e curiosi, gli studenti del corso di Marketing Internazionale hanno mostrato grande interesse per alcune delle tematiche affrontate durante la lezione. A sorprendere maggiormente sono state le evolute funzioni di WeChat (come la trasmissione di soldi tra contatti con un semplice click), che non trovano pari nelle piattaforme più comuni in Italia, e il fatto che un messaggio possa essere interpretato in maniera completamente differente a causa del diverso background culturale che separa la Cina dall’Occidente.
Come evidenziato da Emanuele Vitali, “le opportunità per le aziende italiane sono enormi ed in crescita ma serve una conoscenza di DOVE e COME l’utente cinese viene a contatto delle informazioni. L’azienda italiana parla spesso del suo prodotto come il migliore al mondo però non è scontato che sia percepito alla stessa maniera in Cina. Il potenziale cliente cinese non lo trova dove è abituato a trovare le informazioni e quindi si abbassano le possibilità di vendere”.