Il 23 e 24 giugno a Rimini si è tenuto il Web Marketing Festival. Un evento imperdibile per quanti operano nel mondo della comunicazione e del digital marketing con oltre 200 relatori divisi in 30 sale. Tra gli esperti delle diverse aree tematiche c’era anche East Media per parlare del mondo web oltre la Grande Muraglia. Di 770 milioni di utenti digitali che non utilizzano Facebook e Google, ma piattaforme digitali locali.
Un argomento che ha suscitato grande interesse al Web Marketing Festival, confermato dai posti in sala “sold out” e dai tanti messaggi sulla pagina di Twitter e dalle numerose domande che sono state poste al termine della presentazione al relatore Emanuele Vitali e ai componenti del team di East Media presenti a Rimini.
Serve un approccio cross-culturale
I temi affrontati durante la presentazione sono stati quelli fondamentali per approcciare la Cina nel modo corretto. Un mercato dalle grandi opportunità per le aziende italiane, ma con diverse barriere all’ingresso. A cominciare dal problema della lingua, dato che non tutti i cinesi conoscono l’inglese, a quello culturale. I cinesi hanno sensibilità, gusti e una concezione della società differente da quella europea. Un aspetto fondamentale che impone alle aziende un approccio cross-culturale.
Questo si traduce in norme di comportamento specifiche e in strategie di comunicazione mirate per il mercato cinese, dove vanno veicolati messaggi idonei al contesto locale. A cambiare non è solo il contenuto, ma anche la forma: i cinesi prediligono per esempio una grafica vivace, ricca di informazioni. A volte al limite del “caotico” per i gusti europei…
Gli utenti cinesi sono più digitalizzati di quelli italiani. Lo conferma la crescita del fatturato online @EastMed1a #wmf17 pic.twitter.com/r1OSsUkGq2
— Letizia Coccia (@LetiziaCoccia) 24 giugno 2017
Con un cinese su due che naviga, si informa e finalizza acquista online, sono anche una popolazione altamente digitalizzata. Una conferma che arriva anche da uno studio condotto da McKinsey & Company: i consumatori cinesi nel processo di scelta e di acquisto trovano i principali touchpoint con le aziende nel web (sito internet, social network, e key opinion leader).
E’ bene considerare che il consumatore cinese è anche diffidente e va rassicurato. In media richiede 13 marketing touchpoint prima di acquistare un prodotto, contro i 6 dei consumatori anglosassoni (vale per tutti gli europei).
#ecommerce in #Cina le vendite sono influenzate al 76% dai touchpoint digitali #wmf17 @EmanueleVitali pic.twitter.com/gCP7f2TtlM
— Alessandro Ingala (@ale_ingala) 24 giugno 2017
Il naming del brand è fondamentale
Chiarito che le aziende devono farsi trovare dove i cinesi vanno a ricercare le informazioni, ovvero nel mondo digitale, ci sono diversi aspetti che non vanno sottovalutati. Su tutti il naming del proprio brand e la funzionalità del proprio sito.
Avere un nome difficile da pronunciare o il cui significato può essere associato a concetti negativi è il primo passo verso un fallimento in Cina. Un’attenta analisi del proprio brand è sempre consigliata. E nel caso ci siano criticità è preferibile creare un marchio ad hoc. Un problema che, per esempio, non si sono dovuti porre alla Coca Cola. In cinese la nota bibita si pronuncia “Kekou Kele”: mantiene la stessa sonorità del nome originale ed è facile. Inoltre ha pure un significato allineato al prodotto e positivo: vuole dire “buon sapore e felicità”.
Naming per marketing cinese. Uno dei migliori esempi viene da Coca-Cola: 可口可乐 kekou kele Buon Sapore e felicità @EmanueleVitali #wmf17 pic.twitter.com/e7SnBvQNiW
— Elisa (@tomassettielisa) 24 giugno 2017
Risolta la questione del nome è altrettanto fondamentale verificare che il proprio sito web sia efficiente in Cina. Questo significa che oltre a essere tradotto in lingua cinese deve essere ben indicizzato da Baidu, il motore di ricerca locale. E deve poggiare su server di hosting locali che siano garanti della necessaria velocità di apertura. Molto spesso siti esteri, anche se ben realizzati, in Cina non sono visibili.
Considerato che i cinesi ricercano diversi punti di contatto sul web con le aziende, una corretta strategia marketing deve considerare i canali social. In Cina piattaforme locali come WeChat e Weibo prendono il posto di Facebook, mentre blogger e KOL (Key Opinion Leader) hanno maggiore credibilità che in Italia. Sono tutti strumenti essenziali per promuovere i propri prodotti e creare brand awareness.
Presentazione visibile sul sito del Web Marketing Festival
Chi ha partecipato ai due giorni del Web Marketing Festival di Rimini potrà accedere alla registrazione video della presentazione di East Media e scaricare dal sito del Festival tutto il materiale. Nel caso invece siate tra coloro che non hanno potuto essere presenti a Rimini, nessun problema. Potete contattarci direttamente via mail per ricevere tutte le informazioni su come comunicare e vendere in Cina. Basta scrivere a info@east-media.net
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